About The Zombie Bride

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Una non morta appassionata di orrore.

mercoledì 23 novembre 2011

Il figlio ritrovato

Collezionava giornali da una vita, o almeno da quando suo figlio non era morto in un incidente d'auto.  Aveva amato, odiato, compatito e compreso ognuna di quelle persone di cui aveva ritagliato la storia ed il viso.
La sua famiglia era composta da ritagli di giornale e la sua vita era resa completa dalle storie di tutti questi adorabili estranei.
Il giorno del suo settantesimo compleanno lesse di un uomo, la cui identità era rimasta sconosciuta, al quale avevano dovuto amputare due gambe in seguito ad un incidente.
Gli volle immediatamente bene ricordandole questo suo figlio. Decise così di partire alla volta del paese in cui si era svolta la vicenda per andare a trovarlo.
Sebbene fosse anziana, non fu spaventata dal dover prendere diversi mezzi di trasporto per raggiungere il paesello in cima ad una montagna. Non sapeva nemmeno con esattezza in quale ospedale avrebbe trovato il povero mutilato ma, era convinta più che mai di voler affrontare l'impresa.
Raccolse qualche abito in un piccolo borsone e partì.
Arrivò al paese in serata e si diresse subito verso l'ospedale più vicino. lì le dissero che l'uomo che stava cercando si trovava in un ospedale a qualche km di distanza dal paese.
Un uomo, vedendola così anziana e stanca, si offrì di accompagnarla e lei accettò.
In auto lei parlò dell'affetto che provava nei confronti del degente che andava a trovare e del dispiacere provato nell'aver appreso del suo incidente. Si qualificò come una lontana zia.
Dentro di sé provava un misto di emozioni : paura, ansia, felicità e amore.
Arrivò all'ospedale che ormai erano le 22. L'uomo le disse che probabilmente non l'avrebbero fatta entrare così tardi ma, la donna, consapevole che i suoi capelli bianchi l'avrebbero aiutata, entrò ugualmente.
Si presentò alla reception e chiese dello sfortunato paziente. l'infermiera non ebbe cuore di mandarla via e così l'accompagnò nella sua stanza.
Il pover'uomo giaceva nel letto collegato a mille macchinari e flebo in stato incosciente. la vecchia pianse nel vederlo in quello stato e chiese se si sarebbe potuta fermare a vegliarlo finché non fosse stato meglio.
L'infermiera chiamò il medico e questo, quasi ammaliato dall'anziana signora, le accordò il permesso. passarono diversi giorni in cui la vecchia si allontanava dal capezzale unica,ente per cibarsi e andare in bagno.
Una mattina il medico entrò nella stanza
-Signora, pensavo che il nostro paziente non ha più motivo per restare qui in ospedale. Peggiorare non può, speriamo in un miglioramento. Perché non lo porta a casa con sé visto che nessun altro si è presentato? Non dovrà occuparsi di molto, le infermiere le potrebbero dare le giuste istruzioni..-
-Certamente! Il mio tesoro ha bisogno di aria di casa. Sono certa che lì starà meglio.-
Così la donna ed il paziente furono portati a casa da un'ambulanza il giorno seguente.

La vecchia si prendeva cura dell'uomo, al quale aveva dato il nome di suo figlio.
Passò un mese ed infine l'uomo, contro ogni previsione, si svegliò.
era confuso, terrorizzato ed incredulo -Che ci faccio qui? Dove sono le mie gambe? Lei chi è? Cosa vuole?-
-Ragazzo mio finalmente!!! Non ci speravo più e invece...eccoti! Sei sveglio!-
L'uomo gridò ancora -Chi sei tu!!!!!! Perché sono qui?!-
-Non agitarti. Io sono la tua famiglia tesoro. Mi sono presa cura di te in tutto questo tempo. Non ti abbandonerò mai, non preoccuparti.-
-La mia famiglia? Io ce l'ho una famiglia e sono mia moglie e mia figlia!!! Me le faccia chiamare, saranno preoccupatissime!!-
-Chi? Oh no tesoro, sono IO la tua famiglia. Loro non c'erano in ospedale!!!! C'ero solo io. Quella puttanella di tua moglie sarà già a farsi sbattere da qualche altro uomo ora. Dimenticala!-
Detto ciò si alzò senza ascoltare nessuna replica e lo lasciò solo nella sua stanza a piangere e gridare.

Passarono altri due giorni in cui l'uomo rifiutava il cibo che la donna gli portava.
-Figlio mio, perché fai così? Cosa ti ho fatto di male?!-
L'uomo aveva anche cessato di parlare.
L'anziana donna pensò allora che lo avrebbe riconquistato con un bel regalo e così uscì.
L'uomo rimasto solo in casa pensò che quello sarebbe stato un ottimo momento per raggiungere il telefono e allertare sua moglie. Si lasciò scivolare giù dal letto e rimase qualche istante immobile per il dolore. Dopodiché strisciò per tutta la casa in cerca di un telefono. Lo trovò solo qualche minuto più tardi nella stanza della vecchia folle. Rimase sbalordito dalla quantità di giornali presenti in quella stanza e ancor più dalla presenza di ritagli attaccati ai muri e alcune volte incorniciati. Riuscì a tirar giù il telefono dal comodino e compose il numero.
-Amore AMORE sono io!!!! Aiutami ti prego..una pazza mi ha preso in ostaggio. No amore, non sono fuggito. ti scongiuro manda aiuto. Visualizzi il numero dal quale ti chiamo sul tuo telefono? bene..da questo risaliranno alla posizione. amore ti prego sbrigat...-
Non fece a tempo a terminare la parola che fu colpito alla testa dalla vecchia.
-Traditore! Ingrato! E' così che tratti tua madre che per giorni non ha fatto altro che pulirti il culo e darti da mangiare?!-
Lo colpì ancora e ancora finché il poveretto non giacque morto sul pavimento.
Dopo qualche istante di sgomento la vecchia si riprese. Lo afferrò per le braccia e lo trascinò a letto.

La notte seguente arrivò la polizia che dopo aver buttato giù la porta si precipitò alla ricerca dell'uomo.
Entrati nella stanza trovarono il giovane disteso nel letto con il cranio devastato e la vecchia seduta al suo fianco con in grembo un album pieno di ritagli di giornale.

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