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Una non morta appassionata di orrore.

martedì 3 gennaio 2012

Collezionismo


Questa dannata mania di collezionare tutto l'aveva portata sull'orlo del baratro svariate volte.
Ogni volta che terminava una collezione, si ritrovava a vagare per l'immensa casa in cerca di una nuova ispirazione.
Viveva da sola in quel maniero così isolato dal resto della civiltà. Metri e metri di casa, giardino e sotterranei.
Da dove arrivasse nessuno lo sapeva. Hanna era sola e ricchissima. Quindi perché stupirsi per la sua mania di voler riempire la casa di oggetti inutili?
Una notte era rincasata in compagnia di un bellissimo ragazzo. biondo, occhi azzurri, barba incolta, alto e slanciato : il più bello che avesse mai conosciuto. Questo era un viaggiatore, senza dimora fissa. Così Hanna si era offerta di dargli ospitalità per la notte e lui aveva accettato, essendo lei molto bella.


Il ragazzo entrato in casa rimase incantato (o inorridito?) di fronte alle pareti ricoperte da scaffali strabordanti di oggetti. prendeva tutto in mano per l'immensa curiosità e questo dava fortemente sui nervi ad Hanna, che era gelosissima delle sue cose.


Passato questo primo momento di tensione, Hanna invitò l'uomo a tavola. Meredith, la governante, aveva preparato la cena per entrambi. Così cenarono, in silenzio. Hanna non era una che parlava molto e al ragazzo non dispiaceva, perché probabilmente erano talmente diversi che qualsiasi argomento di conversazione sarebbe stato quello sbagliato.
Lei alzava gli occhi di tanto in tanto e lo osservava consumare voracemente il suo pasto. Chissà da quanto non mangiava così bene. Lui invece si limitava a fissarle il seno così prorompente. Lei se ne accorgeva e pensava "Tranquillo..mangia con calma, presto sarà tuo".


La cena terminò, Meredith raccolse i piatti e sparì in cucina. I due si spostarono nel bellissimo salotto, anche questo invaso da mille oggetti tutti disposti in un ordine maniacale. Scambiarono due parole sul tempo e sui loro film preferiti e poi lei si alzò e lasciò scivolare a terra il suo abitino di cotone. Sotto non aveva sorprendentemente nulla. Lui si alzò a su volta e la cinse. Scoparono sul pavimento, con gran foga e passione. Al termine del rapporto i due si ritrovarono sdraiati supini, uno di fianco all'altro. Hanna fissava quel bellissimo ragazzo così vuoto lì sdraiato e d'improvviso provò un odio profondo per lui. Si alzò all'improvviso, afferrò uno dei coltelli che collezionava e lo colpi con ferocia. L'uomo urlò e tentò di alzarsi. Lei lo colpì ancora in viso, perforandogli una guancia. Lui urlava e lei continuava a colpirlo ancora ed ancora.
Quando tornò lucida, lui giaceva in una pozza di sangue, esanime. Hanna trascinò il corpo straziato giù nei sotterranei e poi andò a mettersi a letto.I giorni passavano e il corpo marciva. Un giorno la donna si trovava nel sotterraneo a guardare quel corpo sfiorire quando un brivido di follia le percorse gli occhi. Aveva trovato la sua nuova collezione.


Da quel giorno in poi Hanna uscì più spesso e il più delle volte tornava a casa con un uomo biondo e con gli occhi azzurri. Passava molto tempo nei sotterranei ed era sempre sorridente. Aveva comprato un sacco di scatole giganti di plexiglass e non le importava quanto questo le costava.
Finalmente aveva trovato una collezione che non avrebbe mai avuto termine. No, mai..perché finché non sarebbe morta, ci sarebbe sempre stato un uomo da ammazzare e da aggiungere alla sua collezione.

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