About The Zombie Bride

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Una non morta appassionata di orrore.

martedì 5 giugno 2012

Cassette

Morto, così, tutto ad un tratto e lei non aveva potuto nemmeno dirgli addio.
"Ma come diavolo hai potuto chiudere gli occhi senza guardarmi un'ultima volta? Come hai potuto serrare le labbra senza raccontarmi ancora di quando ti eri innamorato di me?" gridava lei mentre giaceva distesa vicino al suo corpo.
Gli sfiorava i capelli e inondava il suo petto con un continuo fiume di lacrime. Doveva chiamare qualcuno. Doveva. Ma non lo fece.
Se ne restò lì a contemplare quel corpo freddo che era appartenuto alla parte più importante della sua vita.
Si disse che avrebbe avuto bisogno di un'ultima notte con il suo amato. Che voleva dormirgli vicino una sola notte ancora.
Ma perché poi si era ucciso? Cos'è che lo aveva spinto ad un gesto così brutale ed improvviso?
Non si dava pace.
"Perché mi hai lasciato? Perché non hai chiesto il mio aiuto?"
Disperata si alzò da quel letto di morte e camminò per la stanza, su e giù, prima in modo irrequieto e poi lentamente. Di tanto in tanto volgeva lo sguardo al letto e a quel gelido corpo che vi giaceva sopra.
Non era possibile non avesse lasciato nemmeno un biglietto. Niente.

Arrivò la notte e lei si sdraiò ancora vicino al suo amore. Ma il sonno non arrivava e lei aveva bisogno di sentire ancora la sua voce..ancora una volta.
Si alzò e si diresse verso il salone. Aprì un armadio e da lì tirò fuori un grande scatolone contente cassette su cassette. Erano filmati girati dal suo uomo, che era un documentarista. Sapeva che avrebbe così potuto udire ancora il suono della sua voce.
Frugò cercando qualcosa di recente..quando sul fondo della scatola si imbattè in una serie di cassette recanti sull'etichetta nomi femminili.
"Jennifer, Mary, Violet, Iris, Shonda, Nicole, Diana.....ma...ma..."
Non ebbe alcun dubbio su quali cassette avrebbe visionato.
Lui era morto, è vero, ma voleva comunque sapere se...se...se le era stato infedele.

Cominciò la visione della prima cassetta. Una stanza, un letto, penombra e una bellissima donna bionda legata al letto.
"Lo sapevo. Anzi no, non lo sapevo..non lo sospettavo, fino a qualche istante fa."

All'improvviso nella stanza entra un uomo incappucciato e senza altro addosso.
"Bastardo"

Stava per interrompere la visione quando..

L'uomo tira fuori da sotto il letto un martello.
"E quello a cosa cazzo ti serve?"

Resta immobile davanti alla ragazza che finalmente apre gli occhi e inizia a gridare. La colpisce violentemente sulle ginocchia e sui polsi, più volte. Si sente il rumore delle ossa che si rompono.

Lei rimase impietrita sulla poltrona a fissare le terribili immagini.

L'uomo sale sul letto. Spalanca le gambe della ragazza e la penetra ,con ancora più violenza, con il manico del martello. Lei grida, piange.
Il mostro getta il martello a terra e comincia a violentare la giovane donna. Un animale.
La scena dura minuti interminabili, finché lui non si alza e scompare dalla scena per qualche istante.
Ritorna poi con un coltello, di quelli grandi da cucina, e con delle forbici.
Scosta i capelli della ragazza e con le forbici recide i suoi lobi. Poi passa la lama lungo il ventre della donna e la colpisce lì dov'è l'ombelico. Tre volte almeno.
La penetra di nuovo, con la lama questa volta. Lo spettacolo è insostenibile.
Lei grida come non si direbbe che una persona possa fare.
Lui estrae la lama e le entra dentro col suo cazzo. Con le mani le apre la bocca e le tira fuori la lingua. Afferra le forbici e gliela taglia.
L'uomo continua a scoparsela finché non viene.
Lei è sfinita. Lui scende con le forbici e si ferma all'altezza della vagina. La guarda. Recide clitoride e grandi labbra.
Poi si stende ancora su di lei e la afferra per il collo. Stringe. Stringe fortissimo finché non è certo che la ragazza sia ormai morta.
L'uomo poi si dirige verso la telecamera e si toglie il cappuccio. E' lui con il suo sorriso migliore.
E' lui.

La donna tirò il telecomando contro lo schermo della tv e lo ruppe. Si portò le mani al viso. Pianse. Gridò. E poi...e poi ricordò che quelle immagini le aveva già viste. Ricordò perfettamente tutto. Ricordò il momento in cui aveva trovato le cassette. Ricordò anche che...che...
No, non era stato un suicidio quello del suo uomo. Lo aveva avvelenato lei dopo aver visto la cassetta e lo aveva guardato vomitarsi le budella senza muovere un dito.
Lo choc le aveva fatto rimuovere tutto, ma le cose tornano sempre a galla in un modo o nell'altro.

Andò in bagno, riempì la vasca da bagno e vi entrò. Vestita. Si tagliò i polsi e lì rimase, ad attendere la morte che arrivò in breve tempo.

La casa era silenziosa. Il corpo di lui sul letto e quello di lei nella vasca. Sul tavolo della cucina le cassette.

Squillò il telefono, nessuno rispose.

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