About The Zombie Bride

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Una non morta appassionata di orrore.

martedì 10 gennaio 2012

Qualcuno nel buio

C'è qualcuno che mi spia nel buio. Sento il suo respiro vicino al mio letto, ma non ho il coraggio di guardare.

Tutto è iniziato tre mesi fa quando, un pomeriggio, ho sentito qualcuno muoversi nel corridoio. Ero sola in casa e quindi non poteva essere né mia madre né mia sorella.
Non gli diedi molto peso all'epoca.
Una notte però i rumori si fecero più forti. il mio cane terrorizzato si era nascosto sotto la poltrona e io avevo preso coraggio e mi ero avventurata nel corridoio, accendendo tutte le luci.
Arrivata all'ingresso, avevo visto un ombra muoversi dietro la porta a vetri del salotto e, dopo essermi armata di un coltello da cucina, ero entrata lentamente nella stanza.
Nulla.
Mi ero così convinta di aver avuto un'allucinazione causata dalla suggestione del momento.
Era passato qualche giorno quando mi era sembrato di udire qualcuno che bussava alla porta della mia stanza. Ero rimasta in silenzio per qualche minuto e poi lo avevo sentito ancora.
Il sangue mi si gelò nelle vene, il terrore mi immobilizzò. Il cane sempre più spaventato si era rifugiato sotto la scrivania, tra le mie gambe .
Chiamai la mia migliore amica, implorandola di venire qui da me . E lei venne .
Parlammo un po', poi lei mi chiese di usare il bagno.
La sentii urlare e quando uscii dalla mia stanza lei era scappata.
la chiamai diverse volte, ma non rispose. Si limitò a mandarmi un'email in cui mi comunicava che non sarebbe tornata da me e che non voleva io la cercassi mai più. L'email terminava con una strana frase "Prego Dio che tu non debba mai vedere quello che ho visto io". Dico strana perché lei, come me, era atea convinta e il pregare Dio non rientrava tra le sue abitudini. E poi..cos'è che aveva visto?
Cercai di contattarla, ma niente . Qualche giorno più tardi mi chiamò sua madre dicendomi che Alexis si era tolta la vita lasciando un biglietto che recitava queste parole "Quando scopri cosa c'è nel buio la tua vita è distrutta. Mi dispiace, ma non posso continuare a vivere nel terrore".
Cominciai a dormire di giorno e a studiare di notte. Ero del tutto sfasata. Mia madre mi portò da uno psicologo attribuendo il tutto ad un trauma causato dalla morte di Alexis.
Io non facevo parola a nessuno riguardo la storia dei rumori.

Passarono dieci giorni di relativa quiete e una notte tornai a dormire .Verso le 3 del mattino mi svegliai sentendo un fortissimo gelo pervadermi il corpo. Accesi la luce e vidi la poltrona vicino al mio letto, girata nella mia direzione.
Mi alzai di scatto e corsi a svegliare mia sorella. Non mi diede ascolto e mi rimandò in camera mia lamentandosi per il fatto che l'avessi svegliata immotivatamente.
Il giorno dopo trovai il mio cane morto nella sua cuccia. Occhi sbarrati. Il veterinario disse che il suo piccolo cuoricino si era fermato di colpo. Per loro fu un tragico attacco di cuore, per me era morta di spavento.
Ripresi i miei folli ritmi.
Una notte, mentre studiavo, con la coda dell'occhio vidi qualcosa nello specchio. Un viso, mi parve. guardai allora con attenzione e lo vidi. Un viso pallido mi fissava da un angolo dello specchio. Istintivamente afferrai il porta penne di ceramica che avevo sulla scrivania e lo scaraventai contro di esso.
Lo ruppi in mille pezzi e il rumore fu tale da svegliare mia madre.
Lei corse nella mia stanza e mi trovò in stato confusionale.
Il giorno dopo parlò con mio padre e insieme decisero che era il caso di farmi dare un aiuto serio. Con l'aiuto del mio dottore, mi fecero internare in una casa di cura, senza ascoltare le mie ragioni. Mi ero decisa a raccontare la verità, ma nessuno mi credeva.
Le nottate nella casa di cura erano così lunghe ed estenuanti. Mi obbligavano a stare al buio e io lo sentivo strisciarmi vicino.
Tentai di togliermi la vita impiccandomi con il lenzuolo, ma mi salvarono in tempo.

Stanotte però è diversa. Sento che mi sta per prendere. E' così vicino da sentire il suo respiro sul mio viso. So che se tendessi la mano potrei addirittura toccarlo.
Tengo gli occhi ben chiusi, sperando di essere davvero pazza come gli altri credono.
E' qui, è sopra di me. Sopra di me..



Un urlo squarcia la notte. Gli infermieri di turno corrono nella stanza e non trovano nessuno. Lui l'ha presa.

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